Riprendo oggi la mia vecchia rubrica Verba volant, considerando una parola molto importante: Comunicazione.
Wikipedia dice:
Per comunicazione (dal latino cum = con, e munire = legare, costruire e dal latino communico = mettere in comune, far partecipe) si intende il processo e le modalità di trasmissione di un’informazione da una persona a un’altra (o da un luogo a un altro), attraverso lo scambio di un messaggio elaborato secondo le regole di un determinato codice[1].
Comunicazione. I latini erano troppo forti, per questo sono soddisfatta di aver studiato il “latino”. Loro dicono che comunicare è un po come “costruire”. Ed è proprio questa secondo me l’accezione più importante.
Sto leggendo un libro molto interessante di Alessio Roberti, che parla di COMUNICAZIONE tra adulti e i figli, ma con consigli generali per tutti; spiega quanto siano importanti le parole e l’atteggiamento al fine di rispettare gli altri e la loro autostima.
Sembrano cose e argomenti “scontati”… ma non è così; vedi i miei capi:
Questa che vedete rappresentata… siamo io o i miei colleghi, in modo alternato. Sarei comunque ingiusta se non dicessi che a volte scappa anche un complimento… per i miglioramenti e per un lavoro ben fatto. Ma cosa vuoi “costruire” con delle persone che ti vengono vicino alla scrivania e ti sparano queste perle in modalità scoop giornalistico, ti dicono gli errori che hai fatto (che per il 20% delle volte si scopre poi che non sono stata nemmeno io), senza dirti perché hai sbagliato e come correggerti? Perché non riescono a porsi questa domanda quando davanti a loro vedono solo persone impaurite, avvilite, e disorientate? Ma questo vale nel lavoro come nelle relazioni di coppia, o nelle amicizie… “sei uno stupido” “ma sei scemo”… sono terminologie che alla lunga distruggono gli altri, che iniziano a diventare diffidenti. Viene compromessa totalmente la COMUNICAZIONE, in tutti gli ambiti!!!
Ma andiamo oltre.
Nel libro sopra citato c’è scritto che esistono tre tipi di comunicazioni:
- Verbale: le parole che pronunci;
- Paraverbale: come le pronunci le caratteristiche della tua voce (il tono,il volume, il ritmo);
- Non verbale: spesso chiamata anche “linguaggio del corpo”composta dalla tua postura da come respiri dai tuoi gesti e dei tuoi sorrisi.
Lo sapevate che la comunicazione verbale influenza l’ascoltatore in una percentuale del 7%, la comunicazione paraverbale influenza l’ascoltatore in una percentuale del 38% e la comunicazione non verbale influenza l’ascoltatore in una percentuale del 55%? Ecco perché è così importante non solo quello che diciamo, ma come lo diciamo.
Poi per quanto riguarda la comunicazione, possiamo anche parlare dei mezzi che utilizziamo per attuarla.
Se solo penso che per contattare e raccontarci la vita io e le mie cuginette lontane prima utilizzavamo le lettere (che ho ancora conservate) scritte a penna, poi il computer, inserendo delle piccole immagini, poi le email con le foto… poi il cellulare con WhatsApp… io ora sto scrivendo il mio blog con il cellulare che 7 anni fa dovevo aspettare di tornare a casa e mettermi davanti ad un computer… wow!!! Che evoluzione!!!!
Certo è questa evoluzione però porta vantaggi ma anche rischi. Sono degli strumenti importanti….internet, la televisione al cellulare ma bisogna sempre fare molta attenzione alla nostra privacy, ai contenuti e alle informazioni che comunichiamo. Pensiamo a WhatsApp: il nostro stato, le nostre frasi possono essere lette da tutti sia dei nostri fratelli, cugini, amici, che dai nostri datori di lavoro o da un direttore di banca che ha il nostro numero di telefono, i genitori… 🤐
In definitiva, “parlare” per me… bisognerebbe farlo sempre con Amore. Grandi, piccoli, maestri, genitori… tutti dobbiamo avere rispetto per noi e per gli altri, dell’autostima reciproca, della sicurezza e della nostra privacy.
Quindi.. Buona COMUNICAZIONE a tutti.